lunedì 13 marzo 2017

Linee guida per promuovere l’attività fisica per le persone anziane.






Organizzazione Mondiale della Sanità

  

Linee guida per un invecchiamento in salute - 1^

  

Le Linee guida di Heidelberg per la promozione

 dell’attività fisica per le persone anziane

versione italiana a cura di:

 Federico Schena & Francesca Menna

(CeBiSM - Università di Trento)
 

Programma Invecchiamento e Salute

Divisione di Promozione, Educazione e Comunicazione  della salute

1997
Linee guida per promuovere l’attività fisica per le persone anziane.
Contenuti:

 Destinatari

 Scopo

 1. Evidenze

 

2. Benefici dell’attività fisica

 

3. Chi dovrebbe essere fisicamente attivo?

 

4. Promuovere e facilitare una maggiore attività fisica

 

5. Organizzare l’attività fisica

 

6. Tipologie di attività fisica

 

7. Ricerca

 
LINEE GUIDA di HEIDELBERG PER PROMUOVERE

 L'ATTIVITA' FISICA PER GLI ANZIANI.

                                                                                  

TARGET: Persone anziane


 

Una regolare attività fisica giova agli individui durante l'intero arco della vita. Le seguenti linee guida sono state messe a punto, tuttavia, per promuovere l'attività fisica nella seconda parte della vita.

Nonostante la maggior parte dei contenuti possano ritenersi validi per tutte le età, il comitato scientifico incaricato di sviluppare queste linee guida ha identificato come target più appropriato gli individui appartenenti alla fascia d'età superiore ai 50 anni.

 

I 50 anni segnano un momento della mezza età in cui una regolare attività fisica può essere  particolarmente efficace nel ridurre ed evitare i rischi fisici, psicologici e sociali spesso associati all'avanzare del tempo.

Tali benefici riguardano la maggior parte degli individui a prescindere dal loro  stato di salute e/o di malattia.

 

All'interno di queste linee guida l'attività fisica è definita come tutto il movimento svolto quotidianamente, incluse le attività lavorative, ricreative, sportive etc.

E’ noto che gli effetti preventivi e riabilitativi di una regolare attività fisica risultano ottimizzati qualora l'esercizio viene iniziato in giovane età piuttosto che in età avanzata.

 

L'attenzione è focalizzata sull'impatto di una regolare attività fisica su entrambi i sessi. Tuttavia, a causa delle differenze storiche nella pratica dell'attività fisica tra i due sessi, e per la maggior percentuale di donne tra gli anziani, il Comitato scientifico è cauto nell'affermare che le linee guida siano universali ed applicabili a tutti gli individui allo stesso modo.

E' evidente che queste devono essere sufficientemente flessibili affinché siano significative per un'ampia gamma di gruppi sociali e culturali.

 

SCOPO: Fornire linee guida per facilitare lo sviluppo di strategie e politiche da adottare negli interventi indirizzati alla popolazione finalizzati a mantenere e/o incrementare il livello di attività fisica in tutte le persone anziane.


* Queste linee guida sono state preparate da un comitato scientifico, sottoposte ai partecipanti al 4° Congresso Internazionale su Attività Fisica, Invecchiamento e Sport (Heidelberg, Germania, Agosto 1996) e messe a punto presso l'OMS.

 

1. EVIDENZA

 

“Una attività fisica appropriata può essere divertente e vantaggiosa per tutti”

 

La maggior parte delle persone che pratica attività motorie ricreative lo fa perché è divertente e  piacevole; tuttavia, è ampiamente dimostrato che l’attività fisica è associata ad un significativo miglioramento nelle abilità funzionali e nello stato di salute e   può frequentemente prevenire alcune patologie o diminuirne la loro severità. E’ importante notare, tuttavia, che molti di questi benefici richiedono una frequenza regolare e continua e possono essere rapidamente perduti con un ritorno all’inattività.

 

Evidenza Scientifica

 

         L’attività fisica regolare........

                            a.       aumenta il generale stato di benessere

                            b.       migliora globalmente la salute fisica e psicologica

                            c.       aiuta a conservare l’autosufficienza

                            d.       riduce il rischio di sviluppare alcune malattie non trasmissibili (es.                                 cardiopatia ischemica, ipertensione ....)

e.       aiuta a controllare specifiche condizioni di vita (es. stress, obesità) e        di patologia (es. diabete. ipercolesterolemia)

f.       aiuta a minimizzare le conseguenze di alcune disabilità e può aiutare nella gestione delle condizioni di dolore cronico

g.       potrebbe aiutare nel modificare l’immagine stereotipata della vecchiaia

 
2.BENEFICI DELL’ATTIVITA’ FISICA:

 

A. per l’individuo

 

1. Fisiologici

 

i. benefici immediati:

 

a.          Glicemia: L’attività fisica aiuta a regolare i livelli ematici di glucosio

b.          Attività catecolaminica: I livelli di adrenalina e noradrenalina sono stimolati dall’attività fisica.

c.          Sonno: E’ stato riportato che l’attività fisica migliora la qualità e la quantità del          sonno in individui di tutte le età.

 

ii. Effetti a lungo termine:

 

a. Resistenza aerobica/cardiovascolare: sostanziali miglioramenti in quasi tutti gli aspetti della funzione cardiovascolare sono stati osservati dopo un appropriato allenamento fisico.

b. Resistenza e potenziamento muscolare: Individui di tutte le età possono trarre beneficio da esercizi di rafforzamento muscolare. L’allenamento di forza resistente può avere un significativo impatto sul mantenimento dell’autosufficienza nell’anziano

c. Flessibilità: l'esercizio fisico aiuta a preservare e a ripristinare la flessibilità

d. Equilibrio/coordinazione: una regolare attività aiuta a prevenire e/o a ritardare la diminuzione dell'equilibrio e del coordinamento legata all'età che rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio di caduta.

e. Velocità di movimento: una caratteristica dell'invecchiamento è il rallentamento funzionale. Attraverso una regolare attività fisica è possibile posticipare tale inconveniente


II Psicologici

 

i. benefici immediati:

 

a. Rilassamento: una appropriata attività fisica favorisce il rilassamento

 

b. Riduzione dello stress e dell’ansia: è dimostrato che un’attività fisica regolare può ridurre stress ed ansia

 

c. Miglioramento dell’umore: molte persone riferiscono un miglioramento dell’umore dopo una appropriata attività fisica.



ii.Effetti a lungo termine:

 

a. Benessere generale: Incrementi in quasi tutti gli aspetti delle funzioni psicologiche sono state osservate dopo periodi prolungati di attività fisica 

 

b. Migliore salute mentale: L’esercizio fisico regolare può portare un contributo rilevante al trattamento di numerose malattie mentali comprese la depressione e le nevrosi

 

c. Incrementi cognitivi: L’attività fisica regolare può aiutare a ritardare il declino correlato all’età della velocità del Sistema Nervoso Centrale e migliorare il tempo di reazione

 

d. Controllo e prestazioni motorie: L’attività regolare aiuta a prevenire e/o a ritardare il declino associato all’età nelle prestazioni motorie fini e grossolane 

 

e. Acquisizione abilità motorie: Nuove abilità possono essere imparate ed abilità esistenti possono essere affinate da tutti gli individui senza limiti di età.
III Sociali

 

i. Benefici immediati



a. Rafforzamento degli individui anziani: Una grande percentuale della popolazione anziana adotta gradualmente uno stile di vita sedentario che con il tempo costituisce una minaccia di riduzione dell’indipendenza e dell’autosufficienza. La partecipazione a corsi appropriati di attività fisica può aiutare a rafforzare gli individui anziani e assisterli nel assumere un ruolo più attivo nella società.

b. Aumentata integrazione sociale: I programmi di attività fisica, particolarmente quando sono realizzati in piccoli gruppi e/o in ambito sociale, aumentano le interazioni sociale e interculturali per molti anziani.

 

ii. Effetti a lungo termine:

 

a. Aumentata integrazione: chi svolge una regolare attività fisica difficilmente tende a chiudersi in se stesso e più propenso, invece, alla partecipazione attiva alle attività sociali

b. Formazione di nuove amicizie:  la partecipazione all'attività fisica, specialmente se svolta in piccoli gruppi o altri contesti sociali, offre l'opportunità di nuove amicizie e conoscenze

c. Ampliamento dei rapporti sociali: l'attività fisica offre l'opportunità di ampliare la propria rete sociale

d. Mantenimento del ruolo ed acquisizione di nuovi ruoli: uno stile di vita attivo dal punto di vista fisico spinge a frequentare ambienti stimolanti necessari per mantenere un ruolo attivo nella società e ad acquisire nuovi ruoli positivi.

e. Aumento delle attività intergenerazionali: in molte società l'attività fisica offre l'opportunità di contatti intergenerazionali diminuendo così la percezione stereotipata dell'invecchiamento

 
(I BENEFICI DELL’ATTIVITA’ FISICA)

 

b. Per la Società

 

i. Ridotti costi di assistenza sanitaria e sociale: l’inattività fisica e la vita sedentaria contribuiscono alla diminuzione dell’indipendenza e all’insorgenza di molte malattie croniche. Uno stile di vita fisicamente attivo può aiutare a ritardare l’insorgenza della disabilità fisica e della malattia riducendo conseguentemente in misura significativa  i costi dell’assistenza sociale e sanitaria.

 

ii. Aumento della produttività degli anziani: le persone anziane  sono in grado di offrire un rilevante contributo alla società. Uno stile di vita attivo aiuta gli anziani a mantenere un’indipendenza funzionale ed a ottimizzare l’entità del contributo che essi sono capaci di apportare alla società

 

iii. Promozione di una immagine dell’anziano positiva ed attiva: Una società che promuove uno stile di vita attivo per gli anziani raccoglierà più facilmente i benefici della ricchezza di esperienza e saggezza propria degli anziani nella comunità

 
CHI DOVREBBE ESSERE FISICAMENTE ATTIVO?

 

“ATTIVITA’  FISICA E SPORT PER TUTTI”

 

I. Individui di tutte le età possono iniziare a trovare piacere nell’attività fisica ad ogni età e trarne i benefici.

 

II. L’attività fisica regolare presenta significativi benefici fisici, psicologici, sociali e culturali per individui di tutte le età, comprendendo le persone con specifiche limitazioni fisiche e disabilità.

 

 

III. Individui e gruppi con necessità specifiche possono avere particolari esigenze che devono essere soddisfatte per ottimizzare l’efficacia dell’attività fisica, sia a breve che a lungo termine (es.  accessi speciali, riduzione delle barriere  ambientali, programmi modificate ed attrezzature adattate). La messa in atto di strategie, politiche e programmi educativi deve tenere in considerazione le particolari necessità e le richieste di questi soggetti.

 

Le necessità di specifici programmi di attività fisica varierà in funzione della posizione del singolo individuo lungo la scala Salute - Fitness (vedi fig.1)

 


Scala   Salute    Efficienza

 

                    Fisicamente              Fisicamente              Fisicamente

                    efficienti                non efficienti            non effic. fragili

 

 

Sani                          GRUPPO I




 

 

 

 


Non sani                                      GRUPPO II


Indipendenti



 

Non sani                                                                GRUPPO III Dipendenti

 

Figura 1

 

 

 

Gruppo 1 Fisicamente efficienti - Sani

Questi individui sono regolarmente inseriti in programmi appropriati di attività fisica, possono essere ritenuti fisicamente efficienti e possono partecipare in tutte le attività del vivere quotidiano.

 

 

Gruppo 2: Fisicamente non efficienti - Non sani, indipendenti

Questi individui non sono inseriti in programmi di attività fisica. Nonostante conducano ancora una vita indipendente, stanno sviluppando patologie multiple croniche che pregiudicano la loro indipendenza. L’attività fisica regolare può aiutare a migliorare le capacità funzionali e a prevenire la perdita di indipendenza.

 

 

Gruppo 3: Fisicamente non efficienti -Non sani, dipendenti.

Questi individui non sono più in condizione di condurre una vita indipendente nella società per una serie di ragioni fisiche e/o psichiche. Una appropriata attività fisica può migliorare significativamente la qualità della vita e restituire indipendenza in alcune aree funzionali.

4. PROMUOVERE E FACILITARE UN AUMENTO DI ATTIVITA’ FISICA



E’ necessario sviluppare strategie che portino ad un aumento del livello di attività fisica all’interno di tutti i segmenti della popolazione. Un obiettivo di sanità pubblica di questo genere può essere raggiunto solo influenzando:

   

I. Politica sanitaria

 

E’ necessario stimolare una maggiore considerazione per l’importanza di una attività fisica regolare  tra i responsabili politici a tutti i livelli di amministrazione.

 

i.   Internazionale

ii       Nazionale

iii.      Regionale

iv.      Locale

 

II. Educazione, informazione e creazione di ambienti che favoriscano l'attività fisica

Esiste anche la necessità di coinvolgere un ampio numero di settori nella disseminazione dell’informazione sull’invecchiamento in salute e nel sostegno alla creazione di condizioni ambientali favorevoli per la promozione dell’attività fisica, quali:

i   la famiglia

ii  i gruppi di sostegno  (es. Consigli Nazionali sull'Invecchiamento)

iii i servizi sociali

iv le associazioni non governative

v  i mass media

vi i gruppi di auto aiuto

vii         le strutture  sanitarie

                      Team di assistenza primaria

                      ospedali,

                      case di cura

                      assicurazioni

viii le università

ix   i centri riabilitativi e terapeutici

x    le strutture residenziali

xi   le organizzazioni private e pubbliche

xii  i club sportivi e sociali

5. Mettere in atto l’attività fisica

 

 

I. L’attrezzatura

 

i. Non è necessario avere attrezzature costose

ii. L’attività fisica può risultare efficace anche in ambienti con spazi e risorse limitati (es. in casa)

iii. Il posto  di lavoro può essere un luogo appropriato per fornire programmi di attività fisica.



II. Indicazioni per la sicurezza

 

i. Un controllo medico può essere desiderabile per alcuni individui prima di iniziare un programma di attività fisica

ii. Un addestramento adeguato a tutti i livelli (Partecipanti, Istruttori, responsabili dei programmi e delle valutazioni) è raccomandato.

iii. Ambienti sicuri sono importanti (es. luci adeguate, scale)

iv. Riduzione degli ostacoli ambientali

 

III. I fattori motivanti (le motivazioni)

 

i. L’attività fisica può essere un divertimento

ii. l’amicizia

iii. L’aumentato controllo sulla propria esistenza

iv. Attività per tutta la durata della vita

v. aumentato stato di salute e benessere..

 


IV GLI OSTACOLI ALL'ATTIVITA' FISICA

 

1.       Mancanza di informazioni sull'attività fisica e l'invecchiamento:

                   a- tra gli anziani

                   b- tra i membri della famiglia

                   c- nelle strutture sanitarie

                   d- nella società

 

2.       Immagini stereotipate dell'invecchiamento

 

3.       Insufficiente supporto sociale

 

4.       Inadeguato supporto ambientale (es. trasporti, accessi, pianificazione urbana)

 

5.       Storie di vita, aspetti biografici incluse cattive esperienze con lo sport

 

6.       Attitudine negativa verso lo sport e l'esercizio fisico

 

7.       Squilibrio tra lo sforzo necessario e gli obiettivi raggiunti

 

8.       Ostacoli di tipo sociale verso uno stile di vita salutare

 

9.       Ambienti sociali e culturali inadatti

 

10.     Determinate condizioni mediche che possono richiedere programmi di attività diversi.


6. TIPI DI ATTIVITA’ FISICA

 

Molti individui hanno uno stile di vita fisicamente attivo senza partecipare necessariamente in un programma formale di esercizio. Attraverso le attività usuali della vita quotidiana - come il lavoro, gli acquisti, le pulizie e la preparazione dei pasti una persona può mantenere un adeguato livello di attività, anche senza un elevato livello di prestazioni aerobiche.

Il primo messaggio da dare agli individui quando invecchiano è che essi devono rimanere attivi nella vita di tutti i giorni. Tuttavia nelle società industrializzate, gli stili di vita sono spesso associati con un livello di attività fisica inferiore a livelli adeguati.

 

Programmi strutturati di attività forniscono la possibilità alle persone di promuovere uno stile di vita attivo. Le raccomandazioni per questi programmi includono:

 

i. Attività in gruppo e/o individuale non hanno una assoluta necessità di essere eseguite con una supervisione

 

ii. ci sono benefici associati con i vari tipi di attività fisica che comprendono tra gli altri: allungamento, rilassamento, esercizi a corpo libero, esercizi aerobici, rafforzamento

 

iii L’attenzione deve essere posta su forme di attività fisica semplice e moderata (es. cammino, balli, salire le scale, nuoto, ciclismo, esercizi sulla sedia etc.)

 

iv. Componenti importanti da considerare in un programma di esercizi sono: attività aerobica, rafforzamento muscolare, flessibilità ed equilibrio

 

v. Gli esercizi devono andare incontro ai bisogni ed alle aspettative individuali e di gruppo.

 

vi Gli esercizi dovrebbero essere rilassanti e gradevoli. Fateli divertire!

 

vii Gli esercizi dovrebbero essere regolari, se possibile giornalieri.

 
7. RICERCA

 

Nuove ricerche per la promozione dell’attività fisica tra le persone anziane sono necessarie. Ciò implica la presenza di appropriati livelli di finanziamenti. Ricerche di particolare interesse includono risultati e valutazione degli interventi che riflettono le differenti dimensioni specificate in queste linee guida.

mercoledì 22 febbraio 2017

Part-time alternativo al congedo parentale

I genitori possono chiedere il lavoro part-time con riduzione massima di orario del 50% in luogo del congedo parentale: requisiti, regole e priorità


La riforma dei contratti nell’ambito del Jobs Act ha introdotto nuovi strumenti di conciliazione lavoro famiglia: entrambi i genitori possono ad esempio chiedere al posto del congedo parentale la trasformazione temporanea del contratto di lavoro in part-time, ossia a tempo parziale. Il lavoratore può chiedere, per una sola volta, la trasformazione del rapporto da tempo pieno a part-time in luogo del congedo parentale, per un periodo di tempo corrispondente e una riduzione di orario non superiore al 50%.



Il congedo parentale, regolamentato dagli articoli 32 e seguenti del Dlgs 151/2001 (il testo unico dei diritti a sostegno della genitorialità dei lavoratori), può durare per i due genitori al massimo 10 mesi, con un tetto di 6 mesi per ciascuno di essi. Se ne deduce che i limiti temporali di questa alternativa: 10 mesi complessivi da dividere fra i due genitori, con limite di 6 ciascuno
Un altro dei decreti approvati dal Governo in attuazione del Jobs Act, quello sulla conciliazione dei tempi lavoro-famiglia, prevede inoltre che il congedo parentale, prima limitato ai primi 8 anni di vita del bambino, si possa chiedere fino al compimento dei 12 anni del figlio. Quindi, anche il part-time alternativo può essere utilizzato nei primi 12 anni di vita del figlio
Il lavoratore o lavoratrice con  figlio convivente di età fino ai 13 anni o portatore di handicap ai sensi dell’articolo 3 della legge 104 del 1992, hanno la priorità nella trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time. In tutti i casi in cui il lavoratore abbia trasformato il rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time, ha il diritto di precedenza nelle assunzioni con contratto a tempo pieno per l’espletamento delle stesse mansioni o di quelle equivalenti a quelle oggetto del rapporto di lavoro a tempo parziale. Questa disposizione non ha effetto sulla norma che prevede il part-time in luogo del congedo parentale, perché in quel caso la trasformazione a tempo parziale deve durare solo per il periodo corrispondente al congedo parentale (quindi per dieci mesi complessivi per i due genitori). Ma, negli altri casi in cui il lavoratore chiede il part-time per esigenze familiari, scatta invece questo diritto di precedenza.
Si ha diritto di chiedere prioritariamente il part-time per una serie di esigenze di carattere familiare legate non solo alla presenza di figli: lavoratori affetti da patologie oncologiche o da gravi patologie cronico-degenerative ingravescenti che riducano la capacità lavorativa, eventualmente anche a causa degli effetti invalidanti delle terapie salvavita, patologie oncologiche o gravi patologie cronico-degenerative riguardanti coniuge, figligenitori, necessità di assistenza di una persona convivente con totale e permanente inabilità lavorativa, alla quale è stata riconosciuta una percentuale di invalidità pari al 100%.
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sabato 4 febbraio 2017

IUniScuoLa Senior:Al Centro Anziani “Ricordi” si mangia bene


L’incontro della Commissione Politiche Sociali del Municipio 3, svoltosi martedì 24 gennaio 2017 presso la sede del Municipio, aveva lo scopo di presentare l’attività del Centro Socio Ricreativo Culturale “Ricordi” di via Boscovich.


Prima di entrare in argomento, gli assessori Scarinzi, Costamagna e la Presidente della Commissione Rosco hanno espresso le loro lodi all’attività del Centro, dove più volte sono stati ospiti a pranzo, e dove si sono trovati molto bene.


Il Presidente del Centro, Franco Gabriele, ha quindi presentato l’attività da quando è stato eletto: oltre ai servizi offerti gratuitamente dal Comune (corsi di ginnastica, di inglese, sui problemi dell’alzheimer) sono stati impegnati ad organizzare pranzi, gite, tombola e balli.


Il Centro, in base allo statuto, ha la missione di promuovere “la partecipazione dei cittadini alle proposte culturali, ricreative e sportive presenti sul territorio, e di stimolare e organizzare la partecipazione a forme di solidarietà rivolte ai cittadini con problemi”, di promuovere  cioè anche il senso civico e di responsabilità dei cittadini. Alcuni soci presenti all’incontro hanno espresso qualche perplessità sulle attività svolte fino ad ora e sui modi in cui vengono utilizzate le risorse messe a disposizione dal Comune.


Altri soci hanno inoltre espresso insoddisfazione per come è stata gestita la recente assemblea per l’approvazione del bilancio, alla quale erano presenti l’assessore Scarinzi e il funzionario del Comune Errico. Ritengono infatti che non siano state date le informazioni opportune e che la sua conduzione sia stata non sufficientemente trasparente.


L’assessore Scarinzi ha voluto precisare che se qualcuno ha dubbi sull’attività del Centro può rivolgersi alla magistratura.


L’incontro è terminato con poca soddisfazione da parte di diversi soci presenti e la richiesta da parte della minoranza della Commissione Politiche Sociali del Municipio 3 di ulteriori approfondimenti sull’attività del Centro e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.


Anna Reali
La Voce Dei Senior: Al Centro Anziani “Ricordi” si mangia bene: L’incontro della Commissione Politiche Sociali del Municipio 3, svoltosi martedì 24 gennaio 2017 pr esso la sede del Municipio, aveva ...